La Riproduzione
Altro argomento da affrontare in questo contesto è il “presunto” desiderio di maternità o sessuale che NOI pensiamo possa avere il nostro cane.
Siamo NOI a pensare questo: un essere umano, effettivamente, vive malissimo una mancata maternità o paternità desiderata, come vive malissimo la mancanza di un partner.
Con i cani NON è così.
I cani, vi ricordo ancora una volta, vivono con noi, ma non pensano come noi, fanno parte della natura.
La femmina di cane “ricerca” un partner sessuale soltanto nel periodo estrale, accudisce alla cucciolata perchè così ha deciso la natura per la continuazione della specie, e se ne disinteressa completamente una volta assolto il suo compito.
Il cane maschio, invece, è alla ricerca di un partner sessuale 365 gg l’anno, perchè la natura così ha decretato: per un maschio è più difficile trasmettere i suoi geni alle generazioni future.
Le occasioni vanno tutte sondate e, se possibile, utilizzate.
Detto questo, aggiungo qualche informazione medica sull’apparato riproduttore del cane:
per quanto riguarda la femmina, tutte le volte che va in calore, che si accoppi oppure no, il suo corpo si comporta come se ci fosse una gravidanza in atto, e questo spesso si manifesta attraverso quella che comunemente si chiama gravidanza immaginaria, o gravidanza isterica, con la cagna che ha atteggiamenti materni verso pupazzi od oggetti, montata lattea etc.
Questo è un escamotage della natura per far sì che se la madre muore, come spesso capita in natura, ci saranno altri soggetti del branco in grado di provvedere alla prole sino a che non è autonoma.
Ancora una volta non si tratta di un desiderio di maternità non realizzato.
Questo, però, dal punto di vista medico, è foriero di problemi nella cagna, che va in calore due volte l’anno, mentre in Natura una sola volta l’anno, e solo se ci sono le condizioni ambientali adatte per far crescere la prole, che vive mediamente 10/15 anni (in natura raramente si vedono soggetti più anziani di 5/7 anni), e che così sottopone il suo apparato riproduttore ad un lavorio eccessivo che, molto spesso, si trasforma in patologie tumorali in età anche giovanile.
Questo è il motivo principale, senza considerare le possibili gravidanze indesiderate, perciò un soggetto non destinato alla carriera riproduttiva trarrà grande beneficio dalla sterilizzazione.
Già sentiamo i commenti: “ah! ma poi cambia carattere!” oppure “ah! ma poi ingrassa!”.......
Per favore... non cadete in questi errori!!
Il cane non cambierà carattere e non ingrasserà se Voi continuerete a trattarlo come avete sempre fatto, e non comincerete a trattarlo come un “Oh-povero-cagnolino-mio-che-ti-ho-fatto” o a rimpinzarlo come
un maialino, come spesso capita, per un malinteso senso di colpa che perseguita il proprietario di una cagna (o di un maschio) a seguito della sterilizzazione.
Anche i cani maschi vanno incontro ad una serie di problemi, se rimangono integri: il più frequente è la fuga, con conseguenze non sempre prevedibili.
Se va bene, un bello spavento per l’assenza del cane, un proprietario di cagnetta inferocito e poco altro.
Se invece va male, il nostro cane potrebbe essere morto, investito da una macchina, aver causato un incidente con conseguenze anche molto gravi per il suo proprietario sotto il profilo penale.
Inoltre, anche i maschi possono sviluppare tumori maligni all’apparato riproduttore come conseguenza della produzione ormonale che viene stimolata tutte le volte che annusano una cagnetta in calore.
Ultimo, ma non per questo meno importante, il senso di responsabilità che ci deve essere da parte nostra: è vero che il maschio non “porta a casa figli, ma in ogni caso siamo responsabili anche noi di eventuali cuccioli disseminati in giro dal nostro cane.
Se ogni proprietario di cane fosse responsabile per il proprio cane, basterebbe questo a ridurre drasticamente il problema dei cani abbandonati e dei cuccioli non voluti.
Se proprio intendete tentare l’avventura della riproduzione, sarà indispensabile effettuare tutti gli esami per escludere che il cane sia affetto da malattie ereditarie, e quindi, compiuto l’anno di età, effettuare gli esami ufficiali per la displasia di anche e gomiti, e l’esame per escludere le oculopatie.
Constatato che il cane è sano, frequenterete qualche expo, per verificare che sia morfologicamente corretto e aderente allo “standard di razza”.
Avute tutte queste conferme, si tratterà di individuare un partner con un pedigree e delle caratteristiche “compatibili” con quello del nostro cane.
Non vi ho spiegato queste cose per spaventarvi, ma semplicemente per farvi capire che allevare con coscienza, non è facile, ma con alcuni accorgimenti, possiamo almeno evitare di creare dei danni alla razza che tanto amiamo.